martedì 31 marzo 2015

KRISHTI ISHT NDE MEST NEVE! 

CRISTO E' IN MEZZO A NOI!

 Primo saluto e riflessione del nostro Eparca Eletto
 GIORGIO DEMETRIO GALLARO .


DALLA SALA STAMPA della SANTA SEDE :
                  Nomina del Vescovo Eparchiale di Piana degli Albanesi di Sicilia (Italia)
           Il Santo Padre ha nominato Vescovo dell'Eparchia di Piana degli Albanesi di Sicilia il Rev.do Giorgio Demetrio Gallaro, del clero dell'Eparchia di Newton dei Greco-Melkiti (Stati Uniti d'America). Rev.do Giorgio Demetrio Gallaro
             Il Rev.do Giorgio Demetrio Gallaro è nato il 16 gennaio 1948 a Pozzallo, in Sicilia (Italia). Ha compiuto gli studi medi e secondari presso il seminario di Noto. Trasferitosi nel 1968 negli Stati Uniti d'America ha completato i corsi teologici al Saint John Seminary of Los Angeles, California. È stato ordinato diacono nel 1971 e presbitero nel 1972.
             Dopo aver servito per otto anni due comunità parrocchiali nell'Arcidiocesi di Los Angeles, ha compiuto gli studi superiori al Pontificio Istituto Orientale di Roma e alla Pontificia Università di San Tommaso in Urbe, conseguendo il dottorato in diritto canonico orientale e la licenza in teologia ecumenica.
            In seguito ha svolto attività di parrocchia e d'insegnamento nella sua Eparchia Melkita di Newton, Massachussets, in quella Ucraina di Stamford, Connecticut, e nell'Arcieparchia Rutena di Pittsburgh, Pennsylvania. Dal 2011 è stato il Vice-Presidente della Società di Diritto Orientale e dal 2013 Consultore della Congregazione per le Chiese Orientali. Al presente svolge gli uffici di sincello per gli affari canonici e di vicario giudiziale nell'Arcieparchia di Pittsburgh, di docente di diritto canonico e teologia ecumenica al Seminario Bizantino Cattolico dei Santi Cirillo e Metodio di Pittsburgh, e di giudice d'appello per l'Arcieparchia di Philadelphia degli Ucraini.

domenica 22 marzo 2015

           DOMENICA QUINTA DEI DIGIUNI ORTHROS
                   Sinassario del minéo, poi il seguente. 
       Lo stesso giorno, domenica quinta dei digiuni, è stabilito che si faccia memoria della nostra santa madre Maria egiziaca.


Ode 1.: Cantico di Mosè. Colui che un tempo ha sepolto.
Su di me che festeggio con amore * la tua luminosa memoria divina, * manda la luce, o santa, * ora che stai presso il Cristo, luce inaccessibile°, * e salvami da ogni sorta di tentazio¬ni della vita.
Colui che secondo la carne * è emigrato in Egitto°, * l’incirconscrivibile ed eterno, * ti rende luminosissima stella che sorge dall’Egitto: * lui, il Signore, che tutto conosce * prima che venga all’esistenza.
Ignorando, o venerabile, i divini decreti, * hai detur¬pato la divina immagine di Dio; * ma per divina provvidenza di nuovo l’hai purificata, * o degna di ogni lode, * poiché sei stata deific¬ata, o santa, per le tue divine azioni.
Theotokíon.
Oh, la tua grande compassione, * Dio mio, * e la tua ineffabile condiscendenza! * Per le suppliche della Madre tua, * hai reso pura e immacolata la meretrice di un tempo * facendola simile agli angeli.
Katavasía. Aprirò la mia bocca.
Ode 3.: Cantico di Anna.
La creazione, vedendo appeso sul Calvario.
A te, che con le tue male azioni ti eri avvicinata alle porte della perdizione, * colui che un tempo ha infranto le porte dell’ade * con la forza della divinità, * apre ora le porte del pentimento, o venerabilissima: * egli che è la porta della vita°.
O longanime, * grazie alla venerazione della divina arma della croce, * hai reso capace di respingere totalmente * tutte le armi e le insidie dei demoni, * colei che era un tempo era divenuta arma del peccato, * o compassionevole.
Colui che già aveva sparso il suo sangue * in riscatto per tutti, * ti rende pura col lavacro delle lacrime, * affetta quale eri dalla tremenda lebbra * di un pessimo agire: * lui che a tutti dà l’essere stesso.
Theotokíon.
Eccede ogni parola ciò che ti riguarda * o Vergine: * poiché in te ha divinamente dimorato * la Parola del Padre, * per elargire a tutti i peccatori, * con una sola parola, * il perdono delle colpe.
Katavasía. Quale sorgente viva.
Káthisma. Tono pl. 4. Ineffabilmente concepita in grembo.
Frenàti con le fatiche ascetiche * tutti i sussulti della carne, * hai reso vigoroso il carattere della tua anima: * desiderando infatti vedere la croce del Signore, * hai crocifisso te stessa al mondo°, * o celebratissima, * e perciò hai sollecitato te stessa con ardore * a emulare la vita angeli¬ca, * o beatissima: * noi dunque onoriamo con fede la tua memoria, o Maria, * chiedendo ci sia copiosamente donata, * per la tua intercessione, * la remissione delle colpe.
Theotokíon, stessa melodia.
Cantiamo la porta del cielo°, * l’arca°, * il monte santissimo°, * la nube luminosa°, * la scala celeste°, * il paradiso razionale°, * il riscatto di Eva, * il grande tesoro di tutta la terra: * perché in lei si è compiuta la salvezza del mondo * e la remissione delle colpe antiche; * per questo a lei gridiamo: * Intercedi presso il tuo Figlio e Dio, * perché doni la remissione dei peccati * a coloro che con fede onorano * il tuo parto immacolato.
Ode 4.: Cantico di Abacuc.
Tono pl. 2. Già vedendo Abacuc.
Come artefice della natura umana, * come fonte di misericordia * e dovizia di compassione, * hai avuto pietà, o amico degli uomini, * di colei che presso di te si rifugiava, * e l’hai strappata alla belva funesta.
Cercando di vedere la croce, * dalla luce della croce, o Maria, * sei stata rischiarata * al divino cenno di colui che vi fu confitto: * e sei stata crocifissa al mondo°, * o degna di ammirazione.
Colei che prima era divenuta causa di male per molti * mediante la mala voluttà, * divenuta fulgida come sole, * è stata fatta guida, * la santa, * per tutti i peccatori.
Theotokíon.
Trascendi anche un intelletto celeste, * o cielo spirituale del Re dell’universo: * superando infatti le leggi della natura, o pura, * hai partorito il legislatore e Creatore di tutti.
Katavasía. Colui che siede nella gloria.
Ode 5.: Cantico di Isaia. Vedendo Isaia.
Mosè è stato glorificato un tempo sul Sinai, * perché il glorioso, * avendo misticamente contemplato le spalle di Dio°, * descrive il singolare mistero; * ma ora Maria, * prostrandosi all’icona immacolata, * come all’urna della manna, * ottiene la vita angelica.
Colei che ha contaminato il tuo tempio, * desidera contemplare, come dice il salmo, * il decoro del tuo tempio * e la spirituale dimora della tua gloria°; * per l’inter¬cessione spirituale, o Cristo, * di colei che, ignara d’uomo, * è divenuta tuo tempio, * rendimi tempio dello Spirito che tutto crea.
Colei che con l’amo della carne * tramite gli occhi ha catturato molti, * rendendoli pasto del demonio * per un breve piacere, * è stata veramente presa all’amo dalla divina grazia * della tua croce preziosa, * divenendo soavissimo cibo per Cristo.
Theotokíon.
Il coro dei profeti, iniziato al tuo mistero, * in vari modi ti ha preannunciata * con mistici oracoli, o immacola¬ta: * cosí ora anche la stessa Maria, * che è garante presso Dio per i peccatori, * venerandoti come immacolata icona * dell’urna della manna°.
Katavasía. Sbigottisce l’universo.
Ode 6.: Cantico di Giona. Mi ha circondato l’abisso.
Si rallegrano, Maria, * le schiere degli angeli, vedendo in te, o santa * una vita divina simile alla loro, * e gridano gloria al Signore.
Tremano le folle dei demoni tenebrosi * davanti alla costanza della tua forza, * perché tu, una donna sola e nuda, * li hai prodigiosamente svergognati.
A guisa di sole hai rifulso, * o Maria degna di ogni lode, * e hai illuminato tutto il deserto * con i tuoi bagliori: * fa’ risplendere anche me della tua stessa luce.
Theotokíon.
Angeli risplendenti della gloria del tuo Nato, * hanno concordemente proclamato, o Vergine, * pace sulla terra per tutti noi * e benevolenza per gli uomini°.
Katavasía. Celebrando questa divina.
Kondákion. Tono 3. La Vergine oggi.
Colei che un tempo era piena di ogni sorta di
fornicazio¬ni, * è divenuta oggi sposa di Cristo grazie al pentimento, * desidera la vita degli angeli * e batte i demoni con l’arma della croce: * cosí sei divenuta sposa del Re, * o gloriosa Maria.
Ikos. Betlemme ha aperto l’Eden.
Celebriamo con canti * l’agnella e figlia di Cristo, la celebrata Maria, * che è apparsa quale prole d’Egitto, * ma ne ha fuggito tutta la seduzione * e sola si è offerta alla Chiesa come rampollo perfetto, * esercitandosi nell’ascesi, * mediante continenza e preghiera, * oltre la misura dell’umana natura: * per questo il solo Onnipotente ha esaltato * la sua vita e il suo operato. * Intercedi per noi, * o gloriosa Maria.
Sinassario del minéo, poi il seguente.
Lo stesso giorno, domenica quinta dei digiuni, è stabilito che si faccia memoria della nostra santa madre Maria egiziaca.
Per la sua intercessione, o Dio, abbi pietà di noi e salvaci. Amen.
Ode 7.: Cantico dei tre fanciulli. I fanciulli a Babilonia.
Il sapiente Zosima, * grandissimo tra i padri, *aggiran¬dosi nel deserto * fu fatto degno di vedere la santa, * e intona il canto: * Benedetto tu sei, Dio dei padri no¬stri°.
Perché, o padre, * sei venuto a vedere una povera donna * estranea ad ogni virtú attiva? * Cosí dice la santa all’anziano, e grida: * Benedetto tu sei, Dio dei padri nostri°.
Hai mortificato, o beata, * i moti delle tue passioni, * e sei ora approdata al porto dell’impassibilità, * acclamando: * Benedetto sei tu, Signore, * Dio dei nostri padri°.
Theotokíon.
Hai ineffabilmente concepito rimanendo vergine, * o immacolata, * e hai dato al mondo il Cristo Salvatore, Dio nostro: * per questo noi tutti fedeli * con canti ti magnifichiamo.
Ode 8.: Cantico delle creature.
Sbigottisci tremando, o cielo.
Scrutando le profondità del cuore, * tu che tutto sai di noi prima che nasciamo, * strappasti a un’esistenza violenta * colei che presso di te si era rifugiata, * o Salvatore, * sicura del tuo amore per l’uomo * e incessante¬mente acclamante: * Sacerdoti, benedite, * sovresalta¬lo, o popolo, per tutti i secoli°.
O santo mutamento della tua conversione al bene, * o venerabile! * O divino amore che ha odiato le voluttà carnali! * Oh, la tua fede ardente e divina, * Maria degna di ogni lode! * Con fede noi ti celebriamo e sovresaltiamo * per tutti i secoli°.
O venerabile Maria, * hai avuto la mercede delle pene * e la ricompensa delle fatiche *con le quali hai abbattuto il nemico omicida; * ed ora insieme agli angeli acclami, * cantando incessantemente l’inno, * per celebrare e sovresaltare il Cristo * nei secoli°.
Theotokíon.
Tutto mi ha riplasmato per sua bontà * nel tuo grembo, o pura, * il Sovrano di tutti i secoli, * senza danno per le proprietà delle sue due nature: * noi dunque celebriamo con canti te, * causa della nostra salvezza, * per tutti i secoli°.
Katavasía. Il parto della Madre-di-Dio.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Non piangere per me, o Madre.
Facilmente sostenevi, o madre, la fatica del deserto, *perché ad essa ti disponeva la potente forza del Cristo: * e tu spegnevi con rivi di lacrime divine * i sordidi pensieri che ti assalivano, * o venerabile, * somma tra gli asceti, * vanto dei santi.
Con raggi fulgidissimi ti rischiara * la sola che, Vergine e pura, * ha partorito la luce, il Cristo; * essa ti rende temibile per i nemici, o venerabile, * mentre ti fa conoscere a tutti, o Maria, * splendore degli asceti, * sostegno dei santi.
Saggiamente abbandonate tutte le cose terrene, * sei divenuta augusto tabernacolo dello Spirito; * supplica dunque l’unico Cristo Redentore * di liberare dai mali mondani * quanti celebrano con fede la tua divina memoria.
Theotokíon.
Trascendendo la natura, * e sfuggendo alle sue leggi, o Vergine, * hai generato sulla terra un neonato, o pura, * che è legislatore e antico di giorni°, * o cielo spirituale del Creatore dell’universo. * E noi con fede e amore ti diciamo beata.
Katavasía. Ogni abitante della terra.
Exapostilárion, l’eothinón anastásimon.
Quindi il seguente, della santa. Tu che il cielo con le stelle.
Poiché tu sei per noi modello di pentimento, * o venerabilissima Maria, * supplica Cristo che ce lo doni, * affinché con fede e amore * ti celebriamo tra i canti.
Theotokíon, stessa melodia.
Dolcezza degli angeli, * gioia dei tribolati, * protezione dei cristiani, * o Vergine, Madre del Signore, * vieni in mio soccorso * e dai tormenti eterni scampami.
Alle lodi, 4 stichirá anastásima dall’októichos e 4 anatoliká. Poi lo stico: Sorgi, Signore Dio mio.
Gloria. Il seguente idiómelon. Tono 1.
Il regno di Dio non è questione * di cibo e di bevanda, ma di giustizia° * e ascesi con santità: * perciò non entreranno in esso i ricchi, * ma quanti affidano i loro tesori alle mani dei bisognosi. * Questo lo insegna anche il profeta Davide, dicendo: * Giusto è l’uomo che fa misericordia tutto il giorno, * gode del Signore, cammina nella luce: * egli non inciamperà°; * tutto ciò è stato scritto a nostro ammonimento°, * affinché digiunando facciamo il bene, * e il Signore ci dia i beni celesti * in cambio di quelli terreni.
                                    22 MARZO 2015  
             Quinta Domenica di Quaresima - S. Maria Egiziaca
 



Nella quinta domenica la proclamazione del Vangelo ci porta in viaggio con Gesù e gli apostoli verso Gerusalemme. Gesù annuncia: “Ecco noi saliamo a Gerusalemme ed il Figlio dell'uomo sarà consegnato... Lo uccideranno, ma dopo tre giorni risusciterà”.
Si avvicinano i giorni della celebrazione della Pasqua. 
Tra timore e tremore la Chiesa propone un'altra figura di asceta: S. Maria Egiziaca. Chiunque può essere salvato e la "conversione" è la via che porta al Signore. 
I santi ci hanno preceduti e ,ci accompagnano sulla via della salvezza.
Il tropario “ In te, madre,è stata perfettamente custodita l’immagine di Dio,perchè tu,prendendo la croce,hai seguito Cristo, e con i fatti hai insegnato a trascurare la carne,perchè passa, e a darsi cura dell’anima,realtà immortale: per questo insieme agli angeli esulta il tuo spirito,o Santa Maria.”



CATTEDRALE DI S. DEMETRIO M.
ORARIO GRANDE E SANTA SETTIMANA 2015

                                                                    















27  MARZO 2015  VENERDI ORE 18,30 PROJASMENA    CANTO DI LAZZARO

28  MARZO 2015  SABATO   ORE 18,30 VESPRO DOMENICA DELLE PALME


29  MARZO 2015                DOMENICA DELLE PALME
                                              ORE  7,30  Divina Liturgia
                                              ORE 10.30 Processione  e  DIVINA LITURGIA
                                              ORE 18.00 UFFICIO DEL NYMFIOS

30 MARZO -1 APRILE  2015  GRANDE E SANTO LUNEDI -  MERCOLEDI
                                               ORE 18.00 UFFICIO DEL NYMFIOS

02  APRILE 2015   GRANDE E SANTO GIOVEDI'
         ORE 10.30  VESPRO E  DIVINA LITURGIA DI SAN BASILIO IL GRANDE
         
         ORE 18.00 UFFICIO DELLE SANTE SOFFERENZE


 03  APRILE 2015   GRANDE E SANTO VENERDI'

                                ORE 09.30 UFFICIO DELLE GRANDI E REGALI ORE
                                ORE 11.30  VESPRO DELLA DEPOSIZIONE
                                ORE 18.00 UFFICIO DELL'EPITAFIOS THRINOS
                                ORE 20.30 PROCESSIONE PER LE VIE DEL PAESE

04 APRILE 2015   GRANDE E SANTO SABATO
                  
                  ORE 10.30 VESPRO E DIVINA LITURGIA DI SAN BASILIO IL GRANDE
                  
                   ORE 24.00 UFFICIO DELLA RESURREZIONE E  DIVINA LITURGIA


05  APRILE 2015  SANTA E GRANDE DOMENICA DI PASQUA
                               
                                ORE 7,30      DIVINA LITURGIA    
                                ORE 10.30     DIVINA LITURGIA
                                ORE 18,30 VESPRO DELLA PACE



sabato 7 marzo 2015

                          TERZA DOMENICA DELLA QUARESIMA
                            
                           VENERAZIONE DELLA SANTA CROCE

        VESPRO 



       Illumina, o croce del Signore, * con i bagliori dardeggianti della tua grazia, * i cuori di quanti ti onorano * e di quanti a te si stringono con amore ispirato, * o desiderio dell’universo: * per te è stata cancellata la tristezza delle lacrime, * e noi siamo stati strappati ai lacci della morte * e trasferiti alla letizia senza fine; * mostra lo splendore della tua nobiltà, * elargendo le ricompense della continenza * ai tuoi servi che chiedono con fede * la tua munifica protezione * e la grande misericordia°. 
       Gioisci, croce vivificante, * splendido paradiso della Chiesa, * albero dell’incorruttibilità * che hai fatto fiorire per noi * il gaudio dell’eterna gloria; * per te vengono respinte le falangi dei demoni, * si rallegrano insieme le schiere degli angeli, * e fanno festa le assemblee dei fedeli: * arma invincibile, fortezza inespugnabile, * vittoria dei re, * vanto dei sacerdoti, * concedi anche a noi di giungere * alla passione di Cristo e alla sua risurrezione.


       Gioisci, croce vivificante, * invitto trofeo della pietà, * porta del paradiso, * sostegno dei fedeli, * muro fortificato della Chiesa: * per te è annientata la corruzione, * distrutta e inghiottita la potenza della morte, * e noi siamo stati innalzati dalla terra al cielo. * Arma invincibile, * nemica dei demoni, * gloria dei martiri, * vero ornamento dei santi, * porto di salvezza, * tu doni al mondo la grande misericordia°. 
Cristo Dio nostro, * che hai accettato la tua crocifissione volontaria * in vista della comune risurrezione del genere umano, * e con lo stilo della croce * hai arrossato di sangue le tue dita * per sottoscrivere regalmente, nella tua benevolenza, * l’atto del perdono, * non trascurarci mentre siamo di nuovo in pericolo * di essere separati da te; * ma abbi compassione, o solo longanime, * del tuo popolo che è nella sventura: * sorgi, combatti quelli che ci fanno guerra, * nella tua onnipotenza. 


       O Signore, * tu che ti sei alleato al mitissimo Davide°per sottomettere i filistei°, * combatti insieme al nostro re fedele, * e con l’arma della croce abbatti i nostri nemici: * mostraci, o pietoso, le tue misericordie antiche°, * e realmente si conosca che tu sei Dio * e che per la fiducia riposta in te vinciamo: * mentre l’immacolata Madre tua continuamente intercede * perché ci sia donata la grande misericordia°. 
   
      Nel paradiso un tempo * un albero mi ha spogliato, perché facendomene gustare il frutto, * il nemico ha introdotto la morte°; ma l’albero della croce, che porta agli uomini l’abito della vita, * è stato piantato sulla terra, * e tutto il mondo si è riempito di ogni gioia; vedendolo innalzato, * o popoli, * con fede acclamiamo concordi a Dio:Piena di gloria è la tua casa°. 
       
     Giorno di festa solenne: * con la risurrezione di Cristo distrutta è la morte, * sorto è lo splendore della vita; Adamo risuscitato danza con gioia. * Esplodiamo in acclamazioni, cantando l’inno di vittoria.
Giorno di adorazione della croce preziosa: * accorrete tutti ad essa, * poiché ecco, ora viene esposta, * irradiante gli splendori della risurrezione di Cristo: * salutiamola con animo esultante.


      Manifèstati, o grande croce del Signore; mostrami il divino aspetto del tuo splendore, * rendimi degno adoratore della tua maestà: io t’invoco, infatti, e ti abbraccio * come una realtà animata.


Apolytíkion Shpëto, o Zot, popullin tënt e bekò trazhgimin tënt:mundje të besmëvet tue dhuruar mbi të mallkuamin e me Krikjen tënde ruaj Ti qëvarrin tënde


Salva, Signore, il tuo popolo,e benedici la tua eredità dando ai re vittoria contro i barbari e custodendo con la tua croce la tua città. 


Sòson,Kìrie, ton laòn su ke evlòghison tin klironomìan su,nìkas tis evsevèvsi katà varvaron dhorùmenos ke to son filàtton dhià tu Stavrù su polìtevma.





Shpëtò, o Zot, popullin tënt e bekò trazhgimin tënt mundje të besëmvet tue dhuruar mbi të mallkuamin e me kryjen tënde ruaj ti qvarrin tënde.





Sòson, Kìrie, ton laòn su ke evlòghison tin klironomìan su, nìkas tis evsevèvsi katà varvaron dhorùmenos ke to son filàtton dhià tu Stavrù su polìtevma.





O i lartësuar në krykjë tue dashur, rregjërìs s’re çë ka emërin tënt lipisit tote dhuroi Ti, o Krisht Perëndi. Dëfre me fuqin tënde qiverritarët tanë tue dhënë atyreve mundje kundra armiqëvet. Paçin ata ndihmën tënde, trofé të patundshëm.

O ipsothìs en do Stavrò * ekusìos, * ti eponìmo su kenì * politìa, * tus iktirmùs su dhòrise, Christè o Theòs, * èf-franon en ti dhinàmi su * tus pistùs àrchondas imòn * nìkas chorigòn aftìs * katà ton polemìon.* Tin simmachìan èchien tin sin, * òplon irìnis * aìttiton tròpeon.

Krykjen tënde prosqinisjëm, o i Madh’yn’Zot, e Ngjalljen tënde të shejte lëvdojëm.
Ton Stavròn su proskinùmen, Dhèspota, ke tin aghìan su Anàstasin dhoxàzomen

Terza Domenica di Quaresima:

Domenica della venerazione della Croce (Mons.Fortino)

A metà-quaresima la Chiesa propone la venerazione della 

Croce e la riflessione sul sacrificio di Cristo per la salvezza del mondo.
 Si manifesta così il senso profondo della quaresima. 

Il tema della Croce domina l'innologia e non nell'esclusivo senso di sofferenza, ma di trionfo sul peccato e sulla morte.

 Il kondakion mette in rilievo questo orientamneto facendo riferimento in contrapposizione a quanto avvenne nel paradiso terrestre: “Non più una spada fiammeggiante custodisce la porta dell'Eden. E' sopraggiunta una paradossale sostituzione: il legno degno della Croce. Il pungolo della morte e la vittoria dell'inferno sono annientati. Sei apparso tu, Salvatore mio, a quanti erano nell'Ade e hai annunziato: entrate di nuovo nel paradiso”. 

Con il Vangelo proclamato in questa domenica 
(Mc 8, 34b - 9,1) 

Gesù invita: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”'.

 Il tropario “ Salva,o Signore ,il tuo popolo, e benedici la tua eredità dando ai re vittoria contro i barbari e custodendo con la tua croce la tua città